Le relazioni dipendenti

Gli autori
Muriana Emanuela

Muriana Emanuela

Psicologa, psicoterapeuta

Verbitz Tiziana

Verbitz Tiziana

Psicologa, psicoterapeuta

Quando l’altruismo diventa patologico

Se si potesse prevedere tutto il male 
che può nascere dal bene che crediamo di fare!

(L. Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore)

L’altruismo sembra così ovvio e la nostra cultura Occidentale ne sembra così compenetrata, che pare un’eresia suggerire possa avere anche un lato oscuro. La qualità emergente di questa ricerca è proprio l’eccesso di altruismo con le sue conseguenze problematiche o schiettamente patologiche. Spesso identità fragili, dotate di scarsa autostima utilizzano modalità relazionali improntate a un eccesso di altruismo, con la “finalità egoistica” – anche inconsapevole –, di evitare la critica, il giudizio, il rifiuto, pur di garantirsi accettazione, stima, affetto. Il bisogno prepotente di essere riconosciuto, amato, identificato induce l’altruista patologico a costruire una relazione di dipendenza morbosa con coloro che inonda della propria disponibilità (partner, con conseguenze talora tragiche, ma anche “altri” specifici o generici). L’esito è nocivo, e spesso in modo severo, per se stesso e talora per chi è il destinatario di tanta “generosità”. L’Altruismo Patologico diventa un linguaggio comune, che può esprimersi con diversi “copioni”, ognuno con le sue caratterizzazioni, specificità e peculiarità discriminanti: la Prostituzione Relazionale, la Salvazione e il Legame Indispensabile.

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