• La trasmissione dei miti attraverso le generazioni
    Psicologia

    La trasmissione dei miti attraverso le generazioni

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La trasmissione dei miti attraverso le generazioni

Gli autori
Mandese Annamaria

Mandese Annamaria

Psicologa, psicoterapeuta psicoanalitica

Petrini Piero

Petrini Piero

Medico Psichiatra


I miti rappresentano “il modello archetipico di tutte le creazioni, indipendentemente dal piano a cui si riferiscono: biologico, psicologico, spirituale. 
La funzione principale del mito è quella di stabilire modelli esemplari in tutte le importanti azioni umane” (Mircea Eliade).
La chiave per comprendere questa “longevità spirituale” risiede nei miti. 
Come concetto, il mito ha conosciuto oltre 500 definizione in circa 25 secoli di storia; la sua etimologia ci porta ad una parola greca, “mithos”, che significa “storia favolosa”.
Nel corso della storia è stata sviluppata un’autentica ermeneutica dei miti, la spiegazione, secondo Aristotele, è: “colui che ama i miti, ama, in una certa misura, la saggezza”.
Il ruolo che hanno svolto nella storia della psicologia è menzionato solo brevemente. Come si può osservare, l’ingrediente psicologico dei miti non può essere ignorato; è sempre presente come parte essenziale. L’interpretazione psicologica trova nei miti una materia straordinaria, l’occasione perfetta per separare l’ambientazione dall’oggetto, i dettagli dall’essenza, o, nel linguaggio psicoanalitico, il nascosto dal visibile. 
Ciò che può essere fonte di confusione è la moltitudine di significati visti nei miti da diversi psicologi: espressione degli archetipi per Jung, forma del linguaggio per Lévi-Strauss, realtà culturale per Wundt.
Si può osservare, da un punto di vista psicologico, l’esistenza di livelli attraverso cui comprendere ogni mito:
– quello formale, la narrazione in sé è importante, come una successione di eventi che porta ad un fine specifico;
l’atto dell’interpretazione;
– La riscoperta del nocciolo esplicativo al di sotto della sua apparenza fenomenica.
Ad esempio, Atena “simboleggia, soprattutto, la creazione psicologica, la sintesi, l’intelligenza socializzata”. Pertanto, le parole di Orazio, rimasero famose: “Nulla potrò dire o fare senza l’aiuto di Minerva (Atena)”.
Lo psichico è caratterizzato da sentimento, vita e tormento. Quindi, la psicologia rappresenta, dal punto di vista mitologico, molto più della semplice scienza o conoscenza: è in sintesi lo studio dell’anima umana alla ricerca dell’amore (Europe’s Journal of Psychology).
Il lavoro che qui presentiamo a questo iterativo ritorno dell’animo umano su sé stesso si riferisce: è un contributo utile a riscoprire che – estremo paradosso – ciascuno di noi rivive sempre le stesse vicende, ma ogni volta lo fa come se fosse la prima volta: e nella sua esperienza è chiamato a riscoprire il rapporto fra l’animo umano e la realtà soggettiva/ed oggettiva con cui interagisce.
 

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