Doppia esposizione

Gli autori
Caracci Stefania

Caracci Stefania

Anglista, traduttrice e scrittrice

È davvero affascinante immergersi nelle pagine di questo romanzo di Stefania Caracci, partecipando all'ininterrotto dialogo che la protagonista, Nina, cui è affidata la narrazione in prima persona, intrattiene con se stessa. Una fantasmagorica girandola di pensieri e considerazioni si origina dall'hic et nunc della situazione - il panorama della Roma deserta di Ferragosto e il caldo torrido che prostra e disorienta anche gli organismi più forti - per estendersi poi al passato, recente e remoto, rievocato dal luogo da cui la storia inizia, cioè il terrazzo dell'appartamento in cui Nina ha trascorso l'infanzia e la prima giovinezza con i genitori e i fratelli. Ecco l'incipit del romanzo: "Sollevo a fatica le palpebre su un orizzonte impreciso. Forte odore di terra riarsa. Mi ritrovo abbarbicata alla ringhiera dell'attico dei miei a via Sebino, quartiere Trieste, con metà del corpo penzolante verso il piano di sotto e le gambe avvinghiate alle aste di metallo nero. Bruciano occhi e pelle. Sono sovraesposta, come nelle foto quando la luce sgrana l'immagine e l'identità si confonde. Confesso a me stessa di provare attrazione per il vuoto mentre osservo giù in strada le impronte dei rari passanti sull'asfalto rammollito dal solleone. È ferragosto, rifletto, e il pensiero spacca la gabbia in cui è incastrata la mente. I romani devono essere fuggiti in massa". Traspare da queste riflessioni un desiderio, se non proprio la tentazione, di porre fine ai propri giorni, una sorta di cupio dissolvi cui fa da contraltare, tuttavia, l'accentuata attitudine speculativa di Nina, la volontà di capire, di penetrare sino in fondo nella realtà dei fatti, oltrepassandone la superficie, rifiutando le ragioni di comodo più consuete e immediate.
L'ammirazione è un sentimento principe nel romanzo: la descrizione della bellezza maestosa delle capitali europee, Roma, Londra, Parigi, ne è solo un esempio. Il viaggio è, sì, attraverso i luoghi, ma anche nella storia: al lettore sono offerte suggestive tranches de vie appartenenti ad epoche differenti. L'autrice manifesta, attraverso il suo personaggio, una mente educata al bello, una sensibilità raffinata, l'inclinazione alla poesia e a tutto ciò che coglie ed esalta gli aspetti migliori dell'esistenza.
(Da articolo di Assunta De Crescenzo su "Il Veltro")

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