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L’importanza dei “cantieri” affettivi
Un viaggio intenso e toccante dentro i cantieri invisibili dell’anima infantile, Non dovevo essere figlio unico esplora le radici del trauma nei primi anni di vita, quando la presenza o l’assenza emotiva degli adulti può segnare per sempre il corpo e la mente. Elena Simonetta ci guida con rigore scientifico e profonda umanità tra i meccanismi del sistema nervoso, le memorie implicite e le risposte del corpo al dolore, alla vergogna e alla paura. Attraverso esempi clinici e riflessioni teoriche, il libro getta luce sull’importanza vitale dell’attaccamento sicuro, della regolazione emotiva e della comprensione del linguaggio silenzioso del bambino. Un testo fondamentale per chi lavora con l’infanzia, per genitori, educatori, terapeuti — e per chiunque porti ancora dentro di sé le ferite di un passato mai ascoltato.