D.C.A. Ditemi Come Amare

Gli autori
De Pascale Adele

De Pascale Adele

Prof. Aggregato, docente di Psicologia Clinica, psicologo specialista e didatta di Psicoterapia Relazionale e Familiare e di Psicoterapia Cognitiva

Gamburati Alice

Gamburati Alice

Scrittrice

Una sera d’estate, Alice è salita sul tetto di casa per fumare una sigaretta, per nascondersi allo sguardo del figlio e del padre, con il quale è tornata a convivere da un anno, subito dopo essersi separata. Nel guardare il panorama privo di una linea d’orizzonte Alice prova a ricercare a mente una linea tutta sua, quella della sua vita, ripercorrendo anno dopo anno una storia fatta di intrecci, aneddoti, vittorie e sconfitte tutte legate da un unico comun denominatore, i disturbi del comportamento alimentare. 
Capitolo per capitolo, Alice ripercorre la cronologia delle origini di questo malessere del quale si fatica ancora tanto a parlare, soprattutto da chi lo vive in prima persona, evidenziando come questa patologia, classificata aridamente nei testi medici come D.C.A. sia sostanzialmente la manifestazione di una difficoltà a vivere l’amore, al punto da indurla a sciogliere diversamente l’acronimo con l’espressione: Ditemi Come Amare
Passo dopo passo, la protagonista narra dei propri conflitti familiari, un rapporto tormentato e severo con la madre, un rapporto profondamente complice con un padre che ancora non ha smesso di starle accanto, la difficoltà di relazionarsi con un fratello implosivo, e l’esplosività di una sorella sempre troppo ingombrante. Oltre alla famiglia Alice descrive la difficoltà a rapportarsi col mondo esterno, la paura di essere violata dal mondo anziché venirne accarezzata e la difficoltà di rapportarsi all’universo maschile senza uscirne con qualche ferita. 
Tutta la crescente sofferenza interiore di Alice si estrinseca in una serie continuata di omissioni di soccorso nei suoi confronti, a partire dalla famiglia per continuare poi nella scuola, nelle relazioni sociali ed in quelle amorose, manifestandosi in modo violento attraverso un grido esasperato del proprio corpo. 
Alice conclude il suo racconto con un messaggio di speranza per chi, come lei, ha vissuto e vive questo drammatico stato di sofferenza interiore: perché l’amore, fortunatamente, s’impara e dai DCA si può guarire, pur consapevoli che si può anche ricadere, come accaduto anche a lei, che si è decisa a parlarne pubblicamente anche nel bel mezzo di una nuova crisi non ancora del tutto risolta.

 

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