Attualità Lacaniana Sintomoscrittura n. 14/2012

Gli autori

Abbiamo dedicato questo numero ai nostri due carissimi colleghi scomparsi: Martin Egge e Carlo Viganò, due personalità importanti nel percorso di costituzione della Scuola a cui hanno dato un decisivo contributo sia per l’impegno teorico, sia per la generosità e lo slancio amicale offerto all’organizzazione complessiva del lavoro. Il numero si apre infatti con un editoriale che ne ripensa le fisionomie e il lascito intellettuale insieme a due loro scritti che mettono in risalto il tratto tipico del loro stile. Protagonista del numero è il tema del sintomo, introdotto da un saggio nel quale J.-A. Miller articola alcuni essenziali elementi di questo concetto. Perché il sintomo? Perché è il più intimo dell’intimo, è il nucleo della nostra singolarità ma anche il generatore dei nostri guai. Insidioso, molesto e nel contempo, col suo ripetersi, stabilizzante, insiste a riportarci a ciò che non sappiamo, facendoci ora sentire fuori posto, ora avvolgendoci con il conforto di un’ambigua regolarità. È quel geroglifico insensato che concentra la peripezia in cui si consuma la nostra delusione originaria. Come trattare un sintomo, come metterlo al lavoro senza puntare alla sua sparizione? Come modulare la sua forza di produrre, legare e trasformare? L’augurio è che Sintomoscrittura dia qualche utile indicazione in merito.
La rivista testimonia di un anno di vita della Scuola nei momenti più significativi. Il Forum di Milano ha chiamato la psicoanalisi a misurarsi con le angosce del nostro tempo, prodotte dalla crisi del capitalismo e dalla spinta all’eccesso del guadagno finanziario. La Modernità della psicoanalisi, tema del convegno nazionale della Scuola a Catania ha trattato, nelle sue molteplici forme, il desiderio dell’analista, differente da quello dello scienziato nel farsi carico di un residuo sempre attivo di non sapere in cui individuare il posto di ogni soggetto. Altri contributi affrontano i problemi relativi al Non c’è rapporto sessuale, ovvero l’impossibilità di trovare configurazioni prestabilite di genere indicando che l’essenziale del rapporto è il riconoscimento delle rispettive alterità. A conclusione le Testimonianze di passe che mettono alla prova l’innesto tra percorso analitico individuale e sua trasmissione ai membri della comunità di lavoro. Il numero chiude con la sezione Letture che presenta La vita di Lacan scritta da J.-A. Miller; il corposo Scilicet che preparava il recentissimo convegno di Buenos Aires e un’ampia ricognizione sulle più recenti influenze lacaniane nella riflessione filosofico-politica in contesto anglofono.

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