Il dormiente desto

Gli autori

L’uomo che dorme si chiama Costantino. È un imperatore romano, un conquistatore, un guerriero spietato. Sembra che stia dormendo tranquillamente, anche se l’indomani dovrà combattere. Accanto all’uomo addormentato siede un giovane. Un servitore, che non ha un nome. Una sentinella, ma che si abbandona alle proprie fantasie. È lui, il dormiente desto. Il capo chino poggia sulla mano. Questa scena raffigurata da Piero della Francesca si colloca al confine tra la notte e l’alba, il sonno e la veglia, il sogno e la fantasticheria […]. 
Vorrei che il libro, di cui scrivo qui le prime righe, diventasse qualcosa simile a una mémoire – una finzione – onirica, un viaggio, attraverso immagini, ricordi, istanti. Una sorta di rêverie, a cui il dormiente desto si abbandona, finché l’alba si tramuta in aurora e la luce pone fine al fantasticare. Allora, è tempo di affrontare il giorno.

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