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- Il circolo delle timopatie: Fenomenologia e Psicopatologia
Questo libro si trova situato alle frontiere della psicologia, della psichiatria, della neurologia e della medicina interna. Lo so che proprio la situazione di frontiera allarga i fianchi critici; ma, d’altra parte, come tutte le terre di frontiera, tengono più aperti i sentieri al nuovo, viene da dove è arrivata, e pone minori passioni nel difendere quella propria, vale quello che vale. Perché sai che tutto nella vita, la scienza stessa, vive in quanto è pura provvisorietà.
(J.J. López Ibor)
[…] questo testo può essere considerato alla stregua di una compiuta risposta mediterranea e neolatina ai concetti di “Erlebnis”, di “Leib” e di “Stimmung” elaborati dalla filosofia e dalla psicopatologia tedesca, da una parte, dall’altra una risposta al “mind-body problem” delle scienze cognitive di marca anglosassone, alle teorie dell’“Embodiment” e alla psicosomatica classica, che si è incagliata proprio su quel confine di contatto tra psiche e soma che avrebbe potuto superare. Ma la questione non si gioca solo in termini teorici (interessanti i parallelismi tra circolo timopatico e instabilità dinamica e deragliamento dinamico di Janzarik). Arroccatasi, infatti, tradizionalmente, sul terreno scabroso e vulcanico delle psicosi maggiori, allargatasi alle forme nevrotiche ossessive di contaminazione e fobiche e, più di recente, alle concettualizzazioni borderline, la fenomenologia clinica ha piuttosto trascurato la “Wasteland” dell’umore.
(G. Di Petta & M. Rossi Monti)