La dignità di pensare

Gli autori
Gori Roland

Gori Roland

Psicoanalista,professore all'Università di Aix Marseille

Una nuova colonizzazione delle menti invade il pianeta in nome di un "razionalismo economico morboso". Con le sue agenzie di valutazione e i suoi sicari, questa "religione del mercato" impedisce che si pensi il mondo se non come uno stock di merci o di prodotti finanziari.
Per realizzare questo nuovo modo di civilizzare i costumi era necessario far crollare il valore dell'esperienza e del racconto, cioè della parola che accoglie e trasmette l'esperienza. Quando questo accade, quando si riduce il valore della parola a profitto dell'informazione e della sua parte più tecnica e misurabile, noi perdiamo il mondo comune. Perdiamo il nostro mondo. E abbandoniamo sempre più la democrazia per l'ombra di una tecnocrazia che organizza insidiosamente la nostra servitù volontaria.
Questo libro invita a un ritorno del politico per ritrovare le condizioni sociali e culturali che permettono di pensare, di giudicare, di decidere. Ciò esige che innanzitutto si interroghi lo statuto del sapere nella nostra cultura, il suo rapporto con l'esperienza e con le pratiche sociali.
Ma come ritrovare oggi la dignità di pensare in una cultura che si rifiuta di considerare legittimo il sapere del racconto, del sogno, del gioco? Il nostro mondo, che si alza presto al mattino, ha ancora il tempo di raccontare la propria vita, la propria storia, i propri sogni?
Contro la reificazione dell'essere umano e il trionfo dell'ideologia economica da cui emerge oggi una nuova figura antropologica, quella di un uomo neuro-economico, R. Gori invita a trovare forme di resistenza individuali e collettive che mantengano viva la nostra capacità di pensare, di trasmettere l'esperienza, di creare legami attraverso la parola, sola garanzia di sopravvivenza delle nostre soggettività e delle nostre democrazie.

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